Social media: come evolveranno nel 2010? Capitolo 1
La crescita e diffusione dei social media pare un fenomeno senza sosta, in continua evoluzione e con significative ripercussioni sulla definizione delle attuali e future strategie di marketing. Se già da tempo risulta evidente come il social networking stia rivoluzionando definitivamente il concetto di on line advertising, social search e web privacy, viene da chiedersi quali saranno gli sviluppi previsti per l’anno a seguire nella sfera dei social media.
Ravit Lichtenberg, fondatrice e chief strategist di Ustrategy.com, ha pubblicato un post in cui indica dieci modi in cui i social media evolveranno nel 2010. Ve ne propongo un’analisi suddivisa in due articoli. A seguire, i primi 5 punti.
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I social media diverranno un’esperienza singola, coesiva, radicata nelle nostre attività e tecnologie
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Finalmente una reale, significativa e curiosa integrazione tra online e offline
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Il mobile acquisirà una dimensione centrale
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L’innovazione dei social media non sarà più limitata dalla tecnologia
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Si intensificherà la battaglia tra aziende e persone per il controllo sui contenuti prodotti
Se negli ultimi tempi il web ha funto da palcoscenico principale del social networking, negli anni a seguire, la possibilità crescente di accedere a contenuti multimediali attraverso qualsiasi tipo di dispositivo (web, mobile, TV, video, etc…), determinerà il crollo della tradizionale distinzione tra mondo on line e offline, facendo si che l’orientamento al social sharing pervada ogni nostra attività, dal gioco, allo shopping, dall’emailing allo scambio di sms e non solo.
Contrariamente alle ipotesi che in passato accusavano il web di aver contributo a una radicale decrescimento delle interazioni faccia a faccia, ben presto, con le nuove potenzialità di interconnessione che oltrepassano le vecchie barriere di luogo e tempo innalzate da limiti tecnologici, si moltiplicheranno le occasioni di incontro nel mondo reale, realizzando una socializzazione di massa ancora più diffusa. Il caso della campagna elettorale di Obama e della protesta elettorale iraniana costituiscono due esempi recenti del forte potere esercitato dai social media nell’alimentare e intensificare azioni di flash mob, temporanei ma efficaci fenomeni di aggregazione collettiva tra persone con interessi, preferenze e cause sociali affini.
Giochi, avatar e realtà virtuali hanno segnato solo l’inizio di questo processo di integrazione tra i due mondi. Pensiamo al boom delle applicazioni di realtà aumentata. A tal proposito mi vengono in mente le parole di qualcuno che, nel corso del Forum sulla comunicazione digitale 2010 ha ironicamente commentato: “…se la realtà già fa schifo di per sè, che senso ha aumentarla?…” . Pensiamo ancora a tutte le recenti applicazioni basate sul sistema di geotargettizzazione come twitter360 e foursquare, così come alla diffusione dei processi di acquisto in cui gli utenti si spostano tra i due livelli di realtà per effettuare valutazioni e pagamenti, fenomeni di cui si prevede una significativa intensificazione nei tempi a seguire. Quest’osservazione ci porta direttamente al punto successivo.
IDC prevede che gli internauti del mobile saranno circa un bilione entro il 2010. Sempre più utenti utilizzeranno il mobile per condividere contenuti sui social network e ricercare informazioni geotargettizzate, il che si tradurrà in un significativo impulso allo sviluppo del social mobile marketing.
In parallelo con la progressiva scomparsa di piattaforme chiuse e aree di log in e l’apertura di nuovi canali che favoriranno una più libera circolazione dell’informazione in rete, sulla scia di esempi già noti come google friend connect e facebook connect, le aziende tenderanno a intensificare i meccanismi di sfruttamento delle nuove potenzialità offerte dal web in termini di user engagement piuttosto che sviluppare nuove tecnologie autonomamente. Le ricerche sugli utenti, in passato vincolate alla creazi0ne di focus group e test di usabilità, trarranno ora la loro linfa vitale dalle discussioni che si generano sul web attorno a prodotti e servizi offerti. Si proseguirà nella direzione del crowdsourcing e del conversational marketing, promuovendo e incentivando il coinvolgimento attivo degli utenti nei processi produttivi dei brand.
Se il 2009 è da ricordare come l’anno dell’open web, del contenuto sempre accessibile, dovunque e da chiunque, ora le cose tenderanno a cambiare.
Le aziende cominceranno ad adottare misure per decidere dove e a che prezzo rendere fruibili i contenuti prodotti. Esemplificativo il caso di Rupert Murdoch che in passato aveva annunciato la possibilità di deindicizzare le news da google per vendere i diritti di esclusiva a Bing.
Contemporaneamente, la tendenza a valorizzare sempre di più il patrimonio costituito dai nostri profili social, identità inserite all’interno di network che riflettono il nostro personal brand, porterà a un’intensificazione dei servizi mirati a tutelare e salvaguardare la nostra web identity, web privacy e web reputation.
In aggiunta, con la diffusione esponenziale degli user generated content e l’importanza sempre maggiore attribuita alla ricerca di contenuti rilevanti e affidabili, gli utenti tenderanno a spostare la loro attenzione dai grandi motori, come Google, MSN, Yahoo! verso ricerche più ristrette e mirate, sfruttando i propri network informativi. L’applicazione Google Social Search che recupera e restituisce informazioni prelevate dai cosiddetti social circle, nasce per l’appunto con l’intento di rispondere a questo bisogno. Probabilmente, come vederemo in seguito, questa tendenza potrebbe dar luogo ad un fenomeno di risposta totalmente opposto.
Fenomeni già esplosi nel corso del 2009, paiono dunque destinati a divenire ancora più significativi in un futuro già in atto. Stando alle parole del social media strategist Jason Falls, “se il 2009 ha riguardato la comprensione dei social media, il 2010 riguarderà il come utilizzarli al meglio”. Nel prossimo articolo parlerò degli altri modi in cui si prevede che evolveranno i social media nel 2010. Nel frattempo, cosa ne pensate di quanto sin’ora ipotizzato? Siete d’accordo o prevedete scenari differenti?
febbraio 19th, 2010 at 09:20
…Aspetto con ansia la seconda parte